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Pulcinella è tornato. Era molto tempo che mancava dalle scene. Troppo tempo. Senza di lui la città era come senz'anima. Predata, svuotata, vilipesa. Pulcinella è tornato. Per ridarle la sua forza primigenia, la sua vena di follia creativa. L'orgoglio della diversità, del pensiero che fugge verso l'orizzonte del mare. Con questo primo romanzo Massimo Torre inizia una serie di gialli con al centro il personaggio di Pulcinella rivisitato in chiave contemporanea, genere supereroe. Della maschera tradizionale vengono ripresi alcuni caratteri come quello di Pulcinella-giustiziere che sbeffeggia i potenti, ma in questo romanzo Pulcinella si muove in una Napoli di oggi oppressa dalla camorra, una Napoli purtroppo molto vera dove albergano prepotenza e violenza. Siamo al rione Sanità dove domina incontrastato il clan degli Sparaco. Gente spietata che mura vivi i propri avversari nelle fondamenta dei palazzi, tiene schiave donne straniere e giovani del quartiere per i propri nefandi piaceri e per la prostituzione, stringe criminali alleanze con multinazionali dei farmaci per realizzare profitti enormi avvelenando la propria gente. È in questo scenario tratteggiato a forti tinte, ma anche molto realistico, che un giorno appare Pulcinella il giustiziere. Si muove velocemente nella Napoli sotterranea, decine di chilometri di vecchie strade e passaggi ora sepolti, è un abilissimo hacker che riesce a entrare nei computer dei criminali, è un maestro di arti marziali.